01 dicembre 2008
Rifiuti. Roma come Napoli? Col finto “liberismo” l’amministrazione aiuta gli amici speculatori.
“Report”, la benemerita (ormai per questo programma di inchiesta televisiva di Rai-Tre usiamo lo stesso aggettivo che si usava per i Carabinieri), ha dedicato la puntata di domenica 23 novembre, come sempre ineccepibile sul piano giornalistico, al sistema dei rifiuti a Roma. Ecco il video integrale della trasmissione.
Roma come Napoli, capitale europea della corruzione? Be’, almeno nella Capitale le magagne del servizio di raccolta e smaltimento sono già venute alla luce da tempo. Gli anticorpi, a differenza che a Napoli, hanno cominciato a fare il loro lavoro. Una trasmissione come quella di Report sarebbe stata impensabile per Napoli e la Campania – ipotizziamo – dieci o cinque anni fa, quando il bubbone politico, amministrativo e criminale avrebbe dovuto essere scoperto.
Fatto sta che, nonostante la sintesi inevitabile, dalla trasmissione "L’oro di Roma", di Paolo Mondani, è emerso tutto il carico dell’inefficienza, dell’inquinamento colposo e doloso, della corruzione, dello spreco di denaro dei cittadini, che sta dietro al sistema romano dei rifiuti. E chi non abita a Roma è inutile che si rassicuri: Roma è sempre la silloge dell’Italia, anche del Nord purtroppo. La Capitale sta a mezza strada tra un Sud corrotto, inefficiente e parassitario, e un Nord corrotto, produttivo e protezionista. "Capitale corrotta, Nazione infetta".
Tra l’altro, l’impatto ambientale delle discariche è enorme, capace di conseguenze sul territorio e sulle falde freatiche per decenni.
Nessuno, sia a Destra sia a Sinistra, che dica la verità vera: Comuni, Regioni, Stato e imprese non possono, non debbono, prendere le cattive abitudini della gente, di noi tutti cittadini italiani maleducati, come il punto di partenza fisso e immodificabile.
Che è questo fatalismo mediorientale? I cittadini vanno educati a diventare responsabili. Il liberalismo – quando in una Nazione arretrata i cittadini non sono educati, ma prevalgono i prepotenti – non può limitarsi al puro laissez faire che si usa quando le regole del mercato sono rispettate da tutti. Cavour insegna che in questi casi servono soprattutto scuola, educazione, buoni esempi da parte dello Stato, controlli severi. Ricordiamoci del liberal-radicale sindaco Nathan, il migliore della storia d’Italia, e della sua fissazione risorgimentale, diciamo liberal-mazziniana, per l’educazione.
Le famiglie, i cittadini vanno educati a produrre molto meno rifiuti. Già oggi con pochi semplici accorgimenti sarebbe possibile gettare nelle discariche la metà dei rifiuti, sia organici che inorganici, senza alcun impatto negativo sulla nostra qualità della vita. Anzi, solo con conseguenze positive, perfino un notevole risparmio economico. Per ignoranza merceologica e scarsa intelligenza, oggi la casalinga media, il marito della casalinga media, i figli della casalinga media, in Italia usano il doppio di ciò che davvero serve loro. A cominciare dagli acquisti alimentari: per incuria, ignoranza dell’abc dell’igiene, pigrizia ecc. quasi la metà dei cibi viene gettata nel bidone della spazzatura. E non parliamo delle scatole, scatolette, bottiglie, plastiche, polistirolo e cartone ondulato che serve a "fare volume" e ad ingannare sul reale contenuto di una confezione i consumatori allocchi, che sono la stragrande maggioranza. Anche la composizione media dei rifiuti deve cambiare: troppa carta-cartone, troppi rifiuti organici (“umido”) si producono nelle case italiane (v. immagine).
La vita è risolvere problemi, diceva Popper, ed è anche eterno aggiornamento. Bisogna insegnare ai cittadini a non gettare via tutto, come fanno oggi. E i cittadini, soprattutto di Destra, ma anche di Sinistra, devono smetterla di dire che "nessuno deve loro insegnare nulla": davvero, quelli italiani, soprattutto, ultimi per lettura in Europa e famosi per la loro ignoranza perfino da laureati, non possono permetterselo.
Bisogna insegnar loro la merceologia, per permettergli di non comperare cose inutili e prodotti truffaldini, specialmente quando la confezione, l’incarto, sono largamente preponderanti sul contenuto. Devono imparare a boicottare, in modo tipicamente liberale, cioè non acquistando (l’unico modo efficace per convincere i produttori), le confezioni troppo grandi per un contenuto troppo piccolo. E devono anche imparare, come già hanno imparato a fare nei Paesi anglosassoni vaste minoranze di consumatori consapevoli, a diffidare della pubblicità. Che non è la verità, come ritengono gli ex-contadini italiani, ma solo una mistificazione necessaria al produttore per poter vendere. Spesso non diversa dalle mirabolanti proprietà curative vantate dai venditori di intrugli toccasana nelle vecchie fiere di paese.
"Il 24 giugno 2008, dopo 9 anni di commissariamento straordinario – così la breve scheda di presentazione della trasmissione – la regione Lazio è uscita finalmente dall'emergenza con un nuovo piano per i rifiuti che prevede, entro il 2011, la realizzazione di alcuni gassificatori. La commissione europea era sul punto di sanzionare l'Italia perché l'ultimo piano rifiuti che mancava era proprio quello della regione Lazio che ha un bilancio disastroso: solo il 14% di raccolta differenziata contro il 42% della Lombardia. In questi mesi i cittadini romani hanno spesso dato vita a forme di protesta: se si facesse la raccolta differenziata, dicono, non ci sarebbe bisogno di bruciare tutto".
Raccolta differenziata? Certo, ottima cosa, e magari fosse attuata. Ma neanche Report dice che avremmo comunque la medesima mole complessiva di rifiuti, anche se molto più facilmente trasformabili e smaltibili. Ma perché, con un minimo di educazione, non ridurre i rifiuti? Ne godrebbero l’ambiente e la tasca dei cittadini.
AGGIORNATO IL 13 OTTOBRE 2014
Bene anche il cenno a Nathan. Ah, certo, se ci fosse uno come lui sindaco cadrebbero parecchie teste. I soliti furbi dell'AFFARISMO e dell'IMBROGLIO spacciato per MERCATO LIBERO. A destra e a sinistra, certo.
I cittadini, tanto più se si tratta di implicazioni scientifiche, vanno "educati". E basta anche con la neutralità e passiva accettazione della situazione di fatto. Un po' più di illuminismo, please. Perché se aspettiamo che i cittadini si maturino da soli, passeranno secoli...
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