08 marzo 2011

 

Energie rinnovabili. Niente eclissi di sole, ma ancora furberie e troppi soldi di Stato

I finanziamenti di Stato dati alle energie alternative stanno non solo falsando il mercato dell’energia e indirettamente distruggendo il paesaggio, ma si prestano a speculazioni e truffe di ogni tipo, tant’è vero che di alcuni scandali collegati all’eolico nel Sud si è occupata la Magistratura, che ha fatto eseguire diversi arresti. Questa manna di finanziamenti fuori mercato, ritenuti da tutti gli osservatori per lo meno eccessivi, e che oltretutto i contribuenti sono poi chiamati a ripianare con aumenti in bolletta, ha attirato ovviamente molte ditte legate alla criminalità, ma ha anche diffuso il malcostume, perfino tra le ditte più serie, di premiare con bustarelle e incentivi vari i comuni poveri del Centro-Sud, per la cessione di terreni adatti agli impianti. Quindi corruzione politica e amministrativa dilagante, e un impatto sul paesaggio e l'ambiente naturale disastroso. Tutto l'opposto di quello che immaginavamo, forse troppo ingenuamento, da giovani. Noi ecologisti, che fin dagli anni 70 abbiamo proposto e patrocinato le energie alternative, ci troviamo ora alle prese con i danni di un’interpretazione industriale e legislativa aberrante delle nuove fonti. Gli impianti, pur di lucrare le percentuali di Stato, sono realizzati anche sui terreni meno adatti, travolgendo antiche vocazioni agricole di qualità o turistiche. Inoltre il meccanismo stesso dei finanziamenti Cip6 è interpretato in modo furbo e molto discutibile. "Una grandissima fetta degli incentivi destinati alle rinnovabili in realtà va all’energia elettrica prodotta da fonti fossili o bruciando i rifiuti - sottolinea Blogeko - che, al contrario del vento e del sole, inquina, fa male alla salute e non costituisce per niente una fonte rinnovabile. E senza gli incentivi Cip6, l’incenerimento dei rifiuti non sarebbe economicamente appetibile". Dalla tabella accanto, elaborata dall’Autorità per l’Energia si vede il modo aberrante con cui sono stati distribuiti nel 2010 gli 1,72 miliardi di euro degli incentivi Cip6, finanziati attraverso la componente A3 delle nostre bollette. Tra l'altro stiamo ancora pagando per gli incentivi allo smantellamento delle centrali nucleari italiane. E’ evidente, insomma, che l’intero settore deve essere ripensato, razionalizzato e moralizzato, nel senso di rispettare contemporaneamente Natura e mercato. Ma come? Riportiamo, intanto, il parere espresso da Michele Governatori, opinionista per l'economia e l'energia di Radio Radicale.
NICO VALERIO
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“Il consiglio dei ministri dello scorso giovedì 3 marzo ha licenziato la versione finale del decreto legislativo che revisiona il sistema di incentivi italiani alle fonti energetiche rinnovabili e agli interventi di efficienza energetica. Un appuntamento in vista del quale s’è assistito a un’escalation di popolarità della materia e a una dicotomizzazione quasi tifosa delle posizioni. Da un lato chi grida al presunto scandalo di troppi soldi alle fonti sostenibili, dall’altro chi accusa la riforma di aver addirittura “ammazzato il sole”, come scrive, in prima pagina, Terra del 4 marzo. Ora, se i circa 3 miliardi all’anno che i consumatori di energia pagano per le rinnovabili siano tanto o poco, dipende da quanto ognuno di noi ritiene strategico lo sviluppo di una filiera energetica sostenibile e il rispetto degli obiettivi UE. Riguardo invece alla presunta eclisse solare, ci arrivo a breve. Il provvedimento del Governo segue una delega del Parlamento che prevede un adeguamento e un potenziamento del sistema di incentivazione alle fonti energetiche rinnovabili e agli interventi pro efficienza energetica, coerenti con l’obbligo italiano di produrre il 17% di energia da fonti rinnovabili entro 2020.
Ecco i punti principali del testo finale:
1. Il sistema dei certificati verdi, applicato oggi per incentivare l’elettricità da fonti rinnovabili di impianti non fotovoltaici, di grandi dimensioni e recenti, scomparirà gradualmente.
2. Verrà sostituito da incentivi fissi per tutta la vita utile degli impianti (non per un periodo limitato a una decina d’anni come oggi).
3. Anche gli impianti vecchi potranno avere il sussidio, se vengono ristrutturati parzialmente o totalmente. (Questo significa che per la prima volta anche la parte storica della potenza elettrica rinnovabile – per lo più idroelettrica – potrà beneficiare direttamente degli incentivi).
4. Entro 3 mesi il ministero dello Sviluppo dovrà decretare un sistema che permetta alle Regioni di scambiarsi tra loro quote di produzione di energia verde, in modo da essere responsabilizzate nel contributo a raggiungere l’obiettivo nazionale. Sistema molto importante perché dovrebbe fornire incentivi alle Regioni ad essere virtuose, eventualmente esportando energia verde se lo ritengono coerente alla loro vocazione.
5. Infine gli incentivi al fotovoltaico, che oggi sono di varie volte più alti a parità di energia prodotta rispetto ai certificati verdi che vanno alle altre fonti rinnovabili. Essi verranno rideterminati –si dà per scontato in riduzione - per gli impianti che partiranno dopo metà 2011.
Che gli incentivi al fotovoltaico siano oggi troppo alti rispetto ad altri, si deduce anche dal fatto che per questi impianti gli obiettivi del governo per il 2020 potrebbero essere già raggiunti entro un anno. Segno che il margine tra incentivo e costi, per il fotovoltaico, è diventato troppo largo.
E tornando alla dicotomia iniziale: c’è stata la sforbiciata invocata, o paventata, alle fonti rinnovabili? No, almeno per ora. C’è un nuovo sistema di incentivi più amministrativo e meno di mercato, che potrebbe comportare vantaggi e svantaggi conseguenti, c’è un’inattesa e forse discutibile concessione a vecchi impianti che funzionavano benissimo anche senza incentivi, c’è infine la prospettiva di rivedere un po’ prima del previsto, per i nuovi impianti, gli incentivi al fotovoltaico.
Se il tutto sarà più efficiente si vedrà solo dopo le tante norme attuative ancora necessarie, e da come funzioneranno le aste per fissare gli incentivi”.
MICHELE GOVERNATORI

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Comments:
Grazie, anche per la correttezza del virgolettato. Concordo
sostanzialmente con i tuoi commenti,
con l'unica riserva che l'era cip6, con tutte le sue brutture, malgrado gli strascichi economici ancora in corso, è finita, e che dobbiamo stare attenti a non mettere in cattiva luce tutti i sussidi solo perché il cip6 e (per motivi diversi) il fotovoltaico sono stati chiare distorisioni in eccesso.
Ciao grazie ancora
Michele
 
Fai bene a dirlo, così mi dai l'occasione per precisare che neanch'io sono contro per principio a qualunque sussidio in questo e anche in altri settori. Grazie
 
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