31 gennaio 2007

 

Cento, tra morti e feriti, per lo “sport” più inutile e odioso al mondo

Tra le tante assurdità umane c'è l'ottuso "passatempo" della caccia. Omaccioni grandi e grossi, attrezzati con le ultime tecnologie, fucili di precisione mod. Iraq (ma con il calcio di legno finemente intarsiato: roba da migliaia di euro), abiti para-militari mimetici per non essere visti tra il fogliame della foresta. Per uccidere chi? Animaletti di 20 grammi. Una sola, costosissima, cartuccia pesa di più.
Ridicolo? Se i cacciatori avessero il senso dell'humour si vergognerebbero di sé e dei colleghi. Ma uno che fa il cacciatore non ha né il senso dell'humour, né il senso del ridicolo: è una selezione naturale. Una selezione al peggio, s'intende.
Inutile evocare la letteratura, l'epopea della "caccia grossa", i grandi racconti di viaggio del passato, quando il cacciatore si doveva misurare almeno con un po' di rischio e, se non ad armi pari, il confronto con il grande animale, più forte e scaltro dell'uomo, dava all'animale numerose possibilità di fuggire o addirittura di uccidere l'uomo.
Ma con armi sofisticate, e senza più i grandi "animali feroci" di cui si è nutrita per decenni la sottocultura coloniale, rifugio velleitario del "vorrei ma non posso" di ometti viriloidi con la psicologia del "militare mancato", talvolta perché scartati alla visita di leva, la caccia è diventata un puro esercizio di ottusità.
Estinti i grandi mammiferi, come l'orso, quasi inesistenti i mammiferi selvatici di media taglia (oggi reintrodotti, spesso ad uso e consumo degli stessi cacciatori), si sono rarefatti anche i piccoli, appunto, per la caccia. Gli uccelli si riducono sempre di più, per l'inquinamento, la trasformazione delle zone umide, ma soprattutto l'antropizzazione crescente, l'apertura di nuove strade e la costruzione di nuove case abusive. E che fanno i cacciatori? Cercano gli ultimi animaletti, alcuni batuffoli di piume pesanti pochi grammi, per ucciderli. Con rose di pallini che li distruggono e ne inquinano le carni rendendole immangiabili. Cessa così, e diviene anzi grottesco, il lontano legame semantico della caccia con l'alimentazione primaria dell'uomo, quella che era la sua vera giustificazione antropologica.
In occasione della fine della stagione venatoria in Italia, ecco un bilancio di Carlo Consiglio, fondatore e presidente della LAC:
"Al tramonto di oggi si conclude la stagione di caccia. I cacciatori italiani sono passati dai 2 milioni degli anni Sessanta ai circa 800 mila di oggi, ed un’attività ormai oggetto del disprezzo della maggioranza degli Italiani, di nessun interesse per i giovani d’oggi, cerca di sopravvivere ai propri errori invocando assurde "deregulations", anziché concorrere alla tutela del patrimonio faunistico.
I dati della stagione venatoria che volge alla fine attestano una sequenza impressionante di fatti di sangue in incidenti di caccia: 33 morti e 69 feriti per soli episodi correlati all’impiego di armi da fuoco e relative munizioni; tra questi 3 morti e 17 feriti sono cittadini non cacciatori, recatisi nei boschi o in campagna per altre attività, e rimaste vittime della caccia.
Anche l’alto numero di cacciatori colpiti da infarto nella zone di caccia mentre vagavano con armi cariche dimostra la frettolosità degli esami medici per il rinnovo delle licenze, e l’inadeguatezza del Decreto del Ministero Sanità del 28 aprile 1998 sui requisiti psicofisici per esercitare la caccia, che nulla prescrivono in caso di malattie cardiovascolari o propensione all’alcolismo.
Non è garantito che maggior rigore venga prestato al preliminare accertamento di turbe psichiche, questo obbligatorio, a fronte di diverse tragedie avvenute nel 2006 connesse all’uso a fini di violenza privata di armi da caccia.
L’insufficienza dell’attività di vigilanza non riesce ancora a contrastare alcune grandi sacche di bracconaggio, come nella provincia di Brescia, nei laghi costieri pugliesi, in Sardegna e nelle lagune venete, compreso in special modo il Delta del Po, ove abbonda l’esasperato uso dei proibiti richiami acustici a funzionamento elettromagnetico, con conseguenti mattanze di decine di migliaia di uccelli acquatici.
Nell’Italia delle sbandierate “liberalizzazioni” un proprietario di un terreno non è libero di impedire l’accesso dei cacciatori al loro interno: l’articolo 842 del Codice Civile vieta al proprietario di un fondo rurale di negare al cacciatore l’accesso nei propri terreni, a meno che i terreni stessi non siano costosamente recintati nei modi di legge (attualmente recinzione non inferiore ad un metro e 20 centimetri). Una vessazione nata nel lontano 1923, quando si riteneva che agevolare la diffusione delle armi da caccia concorresse alla preparazione pre-militare degli Italiani.
Resta irrisolto il problema delle violazioni da parte di più della metà delle Regioni italiane della direttiva 79/409/CEE in materia di tutela dell’avifauna, con deroghe illegittime per cacciare specie protette come storni, passeri e fringuelli, che hanno attivato diverse procedure di infrazione da parte della Commissione UE" (Carlo Consiglio).
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Foto: 1. Due improbabili ragazze nude che vanno a caccia (di uccelli, of course, lo si vede nella foto) demistificano in modo efficace la disperata ricerca di conferme di un'incerta mascolinità da parte dell'uomo-cacciatore. - 2. Pettirosso (disegno)
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Questo articolo, ripreso dalla rete di blog di Libero, ha battuto ogni record: è stato letto e commentato per 4 mesi, ed è arrivato (al 30 maggio 2007) a 1679 commenti.

Comments:
Cosa intendi per "l'apertura di nuove strade e la costruzione di nuove case abusive" ? Lo sai che la popolazione mondiale aumenta ogni giorno e quelli che nascono oggi fra vent'anni vorranno anche loro la loro bella casina,come ce l'hai tu, (oppure vivi appollaiato su di un ramo) e la loro casina avrà bisogno della stradina ........pensaci! CIAO
 
Scusa ma questo post mi mette tristezza e al comtempo mi fa sorridere: sbaglio o paragoni i cacciatori ai bracconieri? Mi sa che hai le idee un po' confuse. E comunque potresti suggerirmi un modo efficace per regolamentare le nascite degli ungulati, dal momento che le nascite non sono diminuite drasticamente (forse sono rimaste pressoché invariate), ma il numero dei loro predatori è stato enormemente ridotto dai cacciatori prima (quando non si legiferava ancora sulle specie in via di estinzione) e dai bracconieri dopo (questi ultimi ancora oggi!)
Ciao. Marco
 
Ops, volevo scrivere "contempo"! Eh, la fretta ;-)
Marco
 
Perchè l'uomo deve regolamentare la normale dinamica delle popolazioni di animali selvatici? Chiunque conosca L'abc della biologia e sia in buona fede sa le popoazioni in un territorio crescono fino a quando sono disponibili risorse alimentari, quando diminuiscono parallelamente la popolazionedi quel territorio diminuisce per morte o migrazione.La caccia non serve e non è utile.
 
Povero coglione se non sai un cazzo di caccia e natura vai a studiartela e poi ne riparliamo.

....non ci sono più gli animali feroci...

Infatti, fino a 50 anni fà l'Italia era popolata di tigri e leoni, che mangiavano bambini come i Comunisti verdi di merda come te.
 
Lo chiamano uno sport? Uccidere gli annimali è un atto criminale contro essere che non possono difendersi mi dispiace che ci scappi pure il morto beota ma se la cercano.
 
Non ti commento nemmeno perchè sei un pirla.

io ciò che abbatto, MANGIO! E sarei uno stronzo secondo te.

Complimenti e grazie degli insulti
 
E' proprio il blog dei diritti e delle libertà questo. Tu non rispetti nè i nostri diritti, nè le nostre libertà.
Potevi risparmiarti questo articolo, e perlopiù falso.
 
Tu sei tutto scemo, il cervello accendilo prima di aprire ho scrivere stronzate!!
Tu e tutti quei verdi di merda!!!
La natura la state rovunando voi con le vostre mincchiate non sapreste distiguere il becco dal culo di un uccello.
prima di parlare informati e non copiare quello che altri tuoi amici coglioni scrivete e pubblicate.
PIRLA!!
 
Vuoi una mia considerazione, emmigra in una montagna la piu isolata possibile e restaci, di stronzi come te e pieno il mondo ps bella la foto delle due cacciatrici, tua sorella fa parte della categoria? sai comè magari ci puo provare gusto ad andare a caccia di uccelli!!!
coglione!!
 
nè destra nè sinistra, ma scienza (e perché non buonsenso?), recita l'intro del sito Ecologia Liberale. Scienza significa anche ritratto obbiettivo della realtà:la caccia non è come viene, molto strumentalmente, descritta da Nico Valerio. E persino le cifre degli incidenti sono false e riprendono una fonte capziosa cui è già stato replicato a mezzo stampa. La caccia è un'attività con radici nella tradizione, ma oggi ampiamente specializzata e il cui accesso è severamente regolamentato, con presenza dei praticanti (abilitati mediante esame) contingentata sul territorio. Gran parte della caccia attuale (più del 50%) ha per oggetto il cinghiale e altri ungulati e solo pochissime specie di piccoli uccelli, comunque con notevoli limiti di prelievo. Si può non approvare la caccia, tuttavia essendo attività lecita e regolata da una legge tra le più restrittive in Europa, credo sia giusto chiederne la corretta attuazione e non - dopo avere contribuito alla costruzione di una legge-mediazione in cui ognuno ha dovuto rinunciare a qualche pretesa di parte - calunniare chi la pratica o cercare la sollevazione popolare solo perché non è condivisa o ininfluente per la maggioranza. Domani ce la prenderemo con chi ha lo yacht (in fondo sono 4 gatti), con chi gioca a golf o altro. Il denaro che lo stato chiede al singolo cacciatore è in ragione di circa 350 euro l'anno per tasse, 150-200 euro per avere accesso al territorio prescelto, oltre alla partecipazione a censimenti, pulizia sentieri, interventi antincendio. Dunque un ruolo importante nella gestione faunistica, interessato certo, ma che a tutt'oggi nessuno svolge con altrettanta passione e assiduità. Questo non lo scrive mai nessuno.
Alex Guzzi
giornalista
 
Intanto, da giornalista, mi dispiace constatare come, ancora una volta, quando si parla di caccia, non si possa fare a meno di cadere nella più patetica mancanza di oggettività e si tenda a deridere una categoria di persone che - che a te piaccia o no - sempre persone sono! ...visto ciò che predichi nei tuoi vari siti, fossi in te, cercherei quantomeno di mostrare anche un grossolano abbozzo di rispetto nei confronti degli esseri umani, prima ancora che degli uccellini...
"ometti viriloidi con la psicologia del "militare mancato", talvolta perché scartati alla visita di leva, la caccia è diventata un puro esercizio di ottusità"... complimenti: questa sì che è comunicazione!!!
Non ti rendi conto che, nel trattare questo argomento, tu ed altri come te utilizzate da anni queste stesse frasette cretine da bimbi delle medie, che ormai non fanno ridere neppure i polli? Credi che questa sia una comunicazione efficacie?

"E che fanno i cacciatori? Cercano gli ultimi animaletti, alcuni batuffoli di piume pesanti pochi grammi, per ucciderli. Con rose di pallini che li distruggono e ne inquinano le carni rendendole immangiabili. Cessa così, e diviene anzi grottesco, il lontano legame semantico della caccia con l'alimentazione primaria dell'uomo, quella che era la sua vera giustificazione antropologica"
Regola numero 1 del cacciatore: quando uccidi un animale, lo mangi!
Ne deriva la regola universale che chi uccide un animale e non lo mangia (inquinandone le carni, come dici tu) NON è un cacciatore!
E' ora che vi ficchiate bene in mente la differenza tra cacciatore e bracconiere, perché credo proprio che non la percepiate minimamente!

Ma la cosa più grave di tutto l'"articolo" (se così lo vogliamo chiamare) è certamente quella riguardante i fantomatici dati sulle morti e i ferimenti causati dall'attività venatoria! Numeri che definirli "gonfiati" è un eufemismo!!!
Informati sui dati VERI e confrontali con quelli relativi ai morti e ai feriti nelle altre decine di attività sportive umane (nuoto, sci, trekking...): rimarrai esterrefatto nello scoprire che, tra tutte le attività, la caccia è tra quelle che causano meno vittime in assoluto!
Leggi le ricerche SERIE (non falsate dalle ideologie) e, possibilmente, scrivi articoli obiettivi... o, se proprio devi essere così spudoratamente di parte, almeno evita di dichiarare pubblicamente il falso!

Una NON cacciatrice che rispetta gli altri... TUTTI!!!
 
Contro l'indigestione di banalità, cinismo, bugie e squallidi luoghi comuni su "mascolinità" e "omaccioni", un po' di verità nuon può fare che bene.
A tutti.

"La caccia e il tiro, una verità scomoda
Dati reali contro le speculazioni di una pseudoinformazione ideologica"


Il CNCN (Comitato Nazionale Caccia e Natura) ha proseguito, anche per il 2006, l’indagine sulle diverse tipologie di incidenti occorsi durante le varie e più comuni attività umane ricreative e sportive all’aria aperta.

Lo scopo dichiarato di questa ricerca, nella quale sono stati monitorati 935 incidenti, (riportati dalla stampa nazionale e dalle principali agenzie) è quello di controbattere con fermezza e in maniera rigorosa e documentata, la periodica campagna di disinformazione messa in atto dai più irriducibili abolizionisti.

Tra qualche giorno, infatti, saranno nuovamente diffusi gli annuali comunicati stampa nei quali si afferma che la caccia miete un altissimo numero di vittime e che, di conseguenza, sia un’attività fra le più pericolose che si possano praticare, con “gravi rischi per la pubblica incolumità”.

Per avvalorare la loro tesi con numeri ad alta sensazione e di grande impatto sulla pubblica opinione, alcuni anticaccia non si fanno il minimo scrupolo di elencare fra i morti e i feriti “per caccia” un grande numero di povere vittime di comunissimi malori e infarti che, vale la pena di ricordarlo, colpiscono oltre 200.000 italiani ogni anno. Tra l’altro, anche per gli infarti, la caccia è al sesto posto, dopo raccolta funghi, nuoto, escursionismo, ciclismo e pesca.

Comunque, la dimostrazione più eclatante del vizio ideologico alla base di tali notizie allarmistiche sta proprio nell’inserimento, fra le vittime riconducibili alla caccia, di morti e feriti che nulla hanno a che vedere con la pratica dell’attività venatoria.

Infatti, se i morti per caccia fossero davvero così tanti, non ci sarebbe certo bisogno di aggiungere i malori, le cadute, i litigi e gli incidenti automobilistici.







Non solo, ma non ci sarebbe nemmeno bisogno di trasformare i feriti in morti, o di far passare per incidenti “venatori” anche quelli che sono o potrebbero essere degli omicidi.

Tra l’altro, si riferiscono con particolare enfasi, tutti i dettagli (come l’intervento dell’elicottero) ritenuti idonei ad avvalorare la tesi indimostrabile dell’estrema pericolosità della caccia. Si trascura però di dire che lo stesso, costosissimo mezzo, che è intervenuto 15 volte per recuperare altrettanti cacciatori, è stato utilizzato circa 220 volte per recuperare cercatori di funghi, escursionisti, alpinisti e sciatori morti o feriti.

Certo, un conto è dire che quest’anno (anno solare 2006) la caccia ha causato 36 morti, un altro conto è dire che i morti causati dall’esercizio dell’attività venatoria sono stati 23! Sicuramente fa un altro effetto e suscita ben altro allarme nella pubblica opinione.

Il conto per il gonfiaggio del numero dei morti è presto fatto:

 infarto N° 5
 incidente automobilistico N° 2
 caduta in montagna N° 3
 omicidio N° 3

Per un totale di 13 morti che con la caccia non hanno nulla a che vedere.
C’è ancora da aggiungere che il computo luttuoso non è poi così scrupoloso se, oltre gli infarti e le cadute, ben 4 morti sono stati aggiunti con una “leggerezza” a dir poco eccessiva:

• Per 1 morto e 1 ferito registrati in provincia di Roma in data 22 gennaio, si è trattato di un omicidio e di un tentato omicidio volontari compiuti da un contadino (morto subito dopo di infarto) che si stava difendendo da quelli che riteneva ladri del suo bestiame.
• Su 1 morto registrato in provincia di Avellino il 4 ottobre, gli stessi investigatori nutrono forti dubbi in quanto l’episodio è avvenuto in un giorno di caccia chiusa nel quale non c’erano battute al cinghiale.







• Una “trappola esplosiva” opera di un ignobile individuo, ha ferito un uomo in provincia di Cagliari ma, tanto per fare numero, il poveraccio è stato contato come 1 morto di caccia!
• Infine, per una 1 donna morta a causa di un colpo di fucile alle spalle, in provincia di Cuneo il 30 ottobre, gli investigatori avrebbero avanzato seri dubbi sul racconto del figlio della vittima e l’incidente sembrerebbe escluso.

Questa disinvoltura contabile, poi, assume aspetti assai inquietanti se si pensa che ben 2 di questi morti aggiunti (l’uomo di Avellino e la donna di Cuneo) rientrano proprio nelle 3 vittime complessive fra la cosiddetta “gente comune”, uno dei tasti preferiti per avvalorare la pericolosità sociale della caccia.

Allo stesso modo, si procede con il conteggio dei feriti, dove l’esercizio di esagerazione è altrettanto spregiudicato. Infatti, si elencano con disarmante disinvoltura anche incidenti che si possono definire “venatori” solamente perché fa comodo così:

• Cacciatore scivola in un bosco e si procura un possibile trauma alla caviglia
• Cacciatore riporta la sospetta frattura di una gamba scivolando nei boschi mentre stava allenando il suo cane
• Contadino(!) resta ferito accidentalmente da un colpo di fucile partito dall’arma illegale(!) che portava carica sul trattore
• Un potatore(!) cade da un albero che stava sistemando per alcuni cacciatori
• Cacciatore scivola sulle rocce e si procura una distorsione alla caviglia
• Un cacciatore morto e uno ferito a seguito di un incidente con il veicolo fuoristrada con il quale si stavano spostando

Dal totale “gonfiato” di 77 feriti sono pertanto da detrarre:
 N° 2 cadute in montagna con ferite di una certa serietà
 N° 3 cadute con contusioni lievissime, escoriazioni e storte
 N° 1 malore
 N° 1 incidente automobilistico
 N° 1 investimento di una guardia da parte di un bracconiere









I dati fin qui forniti, però, non sono sufficienti per comprendere appieno l’esagerazione e la parzialità ideologica della ossessiva campagna di stampa contro la caccia e, più in generale, contro gli sport praticati con l’uso delle armi.
Per consentire un raffronto più completo, qui di seguito si elencano le principali attività svolte all’aria aperta e i relativi incidenti occorsi nel 2006.


ATTIVITA’ Tot. Incidenti Morti
(esclusi infarti) Infarti Feriti Dispersi
Nuoto e balneazione 141 124 13 9
Escursionismo 214 91 12 110 9
Volo sportivo 56 40 36 2
Raccolta funghi 119 39 14 63 3
Alpinismo e similari 54 36 1 30
Attività subacquea 46 35 17
Caccia 110* 23 6 69
Pesca 38 23 10 3 3
Sci 67** 13 3 59
Auto-Motociclismo 7 1 7
Jogging-Calcio-Cicl. 58 17 11 4
Nautica 13 8 1 9
Paracadutismo 1 1
Altro 11 3 3 127***
Tiro a volo/a segno 0 0 0 0
TOTALI 935 457**** 74 546 17

* Il numero apparentemente molto elevato è dovuto alla particolare cura delle strutture periferiche dell’associazione abolizionista nel raccogliere le notizie anche di incidenti lievissimi
** Qui, invece, sono considerati soltanto gli incidenti riportati dalla stampa nazionale. Nel 2005 le cadute dagli sci sono state 26.000 (1)
*** Compresi i 125 feriti per incidenti intorno agli stadi
**** Più sette incidenti mortali ma non “di caccia”


(1) Fonte SIMON, Sistema di Monitoraggio degli incidenti in Montagna











Infine, a sfatare l’infondata convinzione che le armi siano pericolose, c’è da evidenziare doverosamente che, da anni, non si registra nemmeno un incidente nei poligoni e sui campi di tiro, in tutte le centinaia e centinaia di competizioni di tiro a volo che si svolgono nelle varie discipline che comportano l’uso di armi sportive, praticate da decine di migliaia di appassionati e di atleti.

A nostro avviso, tutto questo non significa fare della corretta e responsabile informazione; un simile tipo di contabilità non può rappresentare uno spunto per una sana e costruttiva dialettica.
Al contrario, crediamo che sia solo una meschina propaganda di chi, per il desiderio di arrivare all’abolizione della caccia, non guarda tanto per il sottile e si pone ben pochi scrupoli, speculando sui lutti e sul dolore di poveri cittadini e dei loro familiari.
Forse, secondo la moda attuale, parlare di caccia è “politicamente scorretto” ma l’informazione, almeno quella vera,non può subire imposizioni dalla moda.

Concludendo, se è vero che “Di caccia si muore”, come si afferma in un sito abolizionista, è altrettanto vero che si muore di nuoto, di escursionismo, di ricerca di funghi, di sci, di alpinismo, di calcio, e perfino di podismo.
E con maggiore frequenza di quanto si possa credere.

Nascondere verità scomode o imbarazzanti, come l’estrema sicurezza delle attività ricreative praticate con l’uso delle armi sportive e, al tempo stesso, enfatizzare a dismisura (e talvolta anche in maniera sleale) gli aspetti pericolosi della caccia, è solo una mistificazione della realtà a scopi utilitaristici e una sorta di insensato e colpevole terrorismo.
 
Risposta al 4° post del 01/02/2007, ore 11:48
Ciao.Sono lo stesso del 2° post.Scusa ma credi veramente a quello che scrivi o è pura provocazione?
"Chiunque conosca L'abc della biologia e sia in buona fede sa le popoazioni in un territorio crescono fino a quando sono disponibili risorse alimentari, quando diminuiscono parallelamente la popolazionedi quel territorio diminuisce per morte o migrazione".
Mai sentito parlare di catena alimentare?Forse sì, ma non sei andato oltre "la lepre mangia l'erba".
Ripasso: dopo la lepre ci sono i predatori; se i predatori vengono a mancare, l'equilibrio si spezza e il numero di lepri aumenta a dismisura (devo spiegarti perché?). L'esempio non vale solo per la lepre. E' a questo punto che subentra l'uomo, sostituendosi agli altri predatori (l'uomo cacciatore, non bracconiere)
Mio padre è un cacciatore e, come ha detto già qualcun altro qui sopra, quello che abbatte, poi si mangia; l'ho già scritto e lo ripeto: la storia delle carni inquinate non è da ricollegare ai cacciatori ma ai bracconieri. Facciamo un po' di chiarezza! Marco
 
"l’articolo 842 del Codice Civile vieta al proprietario di un fondo rurale di negare al cacciatore l’accesso nei propri terreni, a meno che i terreni stessi non siano costosamente recintati nei modi di legge (attualmente recinzione non inferiore ad un metro e 20 centimetri). Una vessazione nata nel lontano 1923, quando si riteneva che agevolare la diffusione delle armi da caccia concorresse alla preparazione pre-militare degli Italiani."

Questa legge è davvero vergognosa, mio padre ha un piccolissimo terreno che viene regolarmente invaso da omuncoli armati a caccia di volpi. Non se ne può più.
(faccio notare che la recinzione costerebbe più del terreno, inoltre sarebbe di intralcio anche agli animali, quelli senza fucile intendo)
 
Morti per la caccia? E i morti di questi giorni per lo sci? Che senso ha morire per lo sci? A cosa serve lo sci? Allora aboliamo anche lo sci, no? E tutti i morti negli incidenti stradali? Che senso hanno? Chiudiamoci in tutti in casa, così non faremo più danni...
 
16 anonimi su 19: la dice lunga sul coraggio dei cacciatori. Comunque, eccesionalmente, rispondo solo all'8.o anonimo: è proprio per i dirtti di libertà che questo sito dedicato alle libertà (di tutti) si occupa della caccia. Una minoranza non può impossessarsi di animali selvatici che appartengono a tutti. Questo lede i diritti di libertà della stragrande maggioranza dei cittadini, che gli animali li guardano o fotografano, ma non li uccidono e non li rubano. Una minoranza ha diritto a manifestare le proprie idee, ma non può distruggere e uccidere il patrimonio comune. Gli animali selvatici non sono "senza padrone": dal punto di vista democratico "sono di tutti".
Perché non passate alla caccia fotografica? Vi appostate (è ancora più difficile, vi assicuro), zoommate, e clac... colpito. Una caccia virtuale.
Così almeno vi resta qualcosa.
 
1) "16 anonimi su 19: la dice lunga sul coraggio dei cacciatori"
Intanto, io sono una NON cacciatrice (quella della 12° risposta) e l'unico motivo per cui non mi sono registrata è che sono una persona seria, che se ne guarda bene dall'iscriversi ad un blog che divulga dati FALSI! e lo ripeto: FALSI!!!
Tu sai che saresti da denunciare perché dichiari pubblicamente il falso, prendendo in giro tutti quelli che ti leggono???

2) "Una minoranza non può impossessarsi di animali selvatici che appartengono a tutti"
Gli animali appartengono a Madre Natura e, da che mondo è mondo, essa si è tenuta in piedi sull'equilibrio "preda-predatore" (hai presente quella cosa chiamata catena alimentare o devo iniziare le ripetizioni dalle basi delle elementari?)
Giammai che si caccino gli animali rari e a rischio di estinzione... ma questo i cacciatori veri lo sanno anche meglio di te, che ti riempi solo la bocca di frasi fatte di cui probabilmente non capisci nemmeno il senso!

3) "Questo lede i diritti di libertà della stragrande maggioranza dei cittadini, che gli animali li guardano o fotografano, ma non li uccidono e non li rubano"
Prima di tutto, voglio fare una lode a tutti coloro che sono contro la caccia E non mangiano animali! TANTO DI CAPPELLO! Ognuno ha le proprie opinioni e, se queste sono coerenti ai comportamenti reali, m'inchino con rispetto!
Personalmente io mangio animali... Madre Natura mi ha creata carnivora e faccio parte della catena: mi nutro di animali e sarò nutrimento dei vermi... è così che va la vita... e la morte!
Detto questo, ti ricordo che quella che tu chiami "stragrande maggioranza dei cittadini" gli animali li mangia eccòme!
Certo... la caccia fa repulsione!! che si caccia a fare, se la bisteccona me la trovo già nel banco frigo del supermercato?
BRAVI!!! IPOCRITI!!!
Vi lavate le mani dal sangue facendole sporcare al macellaio; mangiate animali nati solo per finire nei vostri piatti; mangiate animali che hanno trascorso tutta la loro vita in una stalla o un porcile... COMPLIMENTI VIVISSIMI!
Io preferisco pensare (e sapere) che l'animale che ho nel piatto sia nato libero, perché così voleva Madre Natura... abbia corso per i boschi o volato nelle macchie... si sia riprodotto e sia stato ucciso con dignità e rispetto!
La "stragrande maggioranza dei cittadini" dovrebbe solo vergognarsi della propria ipocrisia!

4) "Una minoranza ha diritto a manifestare le proprie idee, ma non può distruggere e uccidere il patrimonio comune"
A quanto pare, non ha diritto di manifestare le proprie idee, visto che più e più volte gli organi di informazione hanno ignorato e continuano ad ignorare comunicati stampa o notizie che darebbero un'immagine "diversa" di tale minoranza! (...e poi la chiamano "potente lobby dei cacciatori"... maddeché???)
In secondo luogo, i cacciatori sono molto più attenti della famosa "stragrande maggioranza dei cittadini" alla difesa e alla conservazione dell'ambiente! I cacciatori veri non distruggono niente (semmai il contrario... SVEGLIA!!!) e non rubano niente a nessuno!

5) "Perché non passate alla caccia fotografica? Vi appostate (è ancora più difficile, vi assicuro)"
E che ne sai? ;-)

6) "Una caccia virtuale"
Bellissima la fotografia! Ma tu davvero pensi che chi va a caccia non guardi con ammirazione e (quando possibile) non fotografi gli animali che caccia?
Che brutto ignorare quanta passione ci sia detro un'attività del genere... io la conosco solo indirettamente e la ammiro!
Tu non la conosci... perché la giudichi, considerandola solo l'attività di poveri ometti in cerca di virilità perduta? Sapessi come ti sbagli...!!!

Ma voglio concludere tornando al discorso principale, che tu, come vedo, salti a pie' pari!!! (...e poi parli del coraggio dei cacciatori?!?!?! E il tuo... sotto quale scarpa è finito?? La dimostrazione più basilare di coraggio è ammettere di aver sbagliato, quindi, in proposito, non puoi dare lezioni proprio a nessuno!!!)
"Cento, tra morti e feriti, per lo “sport” più inutile e odioso al mondo"... INFORMAZIONE ERRATA e, soprattutto, MANIPOLATA dall'ideologia!
Abile operazione (secondo te, probabilmente! non certo secondo chi sa come l'informazione va fatta!)... magari hai perfino creduto di essere stato furbo, gonfiando i dati, fino a trasformare i 23 - VENTITRE' - morti iniziali nei 100 - CENTO - di cui scrivi, vero?
Ebbene... questa è informazione deviante, alla faccia dei diritti dei cittadini (che tanto invochi!) e della LIBERTA' (che tanto declami!) di informazione!
Queste sono le basi della comunicazione... e, visto che forse ne sei un po' privo, è il caso che ti informi, prima di continuare a prendere in giro chi ti legge, facendo credere che le lucciole sono lanterne!
E prima di parlare di LIBERTA', pensa ai cervelli delle persone che tenti di manipolare con informazioni (volutamente) sbagliate e lasciali LIBERI di ragionare da soli: Madre Natura ha dato questa facoltà a tutti noi e non abbiamo bisogno di lavaggi di cervello... tantomeno dei tuoi!!!

Chiara De Biagi

PS: ...a proposito di CORAGGIO...
 
Io ho solo riportato, commentandola, la notizia firmata che è arrivata. La notizia dei morti e degli incidenti collegati alla caccia è stata data dal prof Consiglio, che conosco da molti anni come persona serissima, come Comunicato della LAC, Lega per l'abolizione della caccia.
Essendo preciso ho riportato l'intero comunicato, con tanto di firma di Consiglio.
Il quale si è esposto, ha messo coraggiosamente la firma della LAC e la sua sulla notizia.
Come dimostra un chilometrico commento, qualcuno (purtroppo anonimo...) degli ambienti venatori ha avuto modo di controbattere sostenendo che morti e feriti sono di meno.
Bene, ho assolto al mio compito ecologista ma liberale: ho ospitato il comunicato d'un amico e d'una organizzazione in cui credo da tanti anni, ho pubblicato il mio commento, ho permesso ai tanti che la pensavano in modo diverso di veder pubblicate le loro idee (comprese cosette che altri - non io - avrebbero giudicato offensive e stupidamente cancellato...)
Ho la coscienza a posto
 
"Io ho solo riportato, commentandola, la notizia firmata che è arrivata"
Commento non tenero e, anche questo, assolutamente errato! Ma dove le hai mai viste tutte queste cose: ultime tecnologie, fucili di precisione mod. Iraq (ma con il calcio di legno finemente intarsiato: roba da migliaia di euro), abiti para-militari??
Misà che hai visto troppi film di Rambo!

"La notizia dei morti e degli incidenti collegati alla caccia è stata data dal prof Consiglio, che conosco da molti anni come persona serissima, come Comunicato della LAC, Lega per l'abolizione della caccia"
Beh... ti ripeto che la notizia è ERRATA e gonfiata e (è evidentissimo) posta in maniera tale da suscitare scalpore e allarmismo tra la gente, che poi finisce per ODIARE i cacciatori (questo è uscito dalla tastiera di una dolce pacifista amante degli esseri viventi! Una persona ODIA altre persone perché legge notizie come questa... ERRATE!)
...che poi tu sia solo uno strumento di movimenti più alti e non l'autore di certe notizie, ti assolve solo parzialmente... ;-)

"Il quale si è esposto, ha messo coraggiosamente la firma della LAC e la sua sulla notizia"
Ti posso assicurare che tanti esponenti (studiosi, professori e quant'altro) di quello che tu chiami "ambiente venatorio" tentano quasi ogni giorno di far sentire la propria voce, di divulgare notizie, di far conoscere i risultati di lunghe e faticose ricerche, pubblicando coraggiosamente i propri nomi ed esponendosi in prima persona (ti ricordo che queste sono le persone che poi si trovano scritto "TI ODIO" e tutti gli insulti che hai scritto tu nel tuo commento! Misà proprio che sono gli unici davvero coraggiosi, che continuano ad esprimere le proprie idee, sapendo di nuotare controcorrente!!!)... Ma nessun organo di stampa dà mai loro il minimo spazio, MAI!
Altrimenti, i dati VERI che hai letto sopra sarebbero "patrimonio" di tutti e nessuno potrebbe continuare ad avere il privilegio di dichiarare il falso!

"Come dimostra un chilometrico commento, qualcuno (purtroppo anonimo...) degli ambienti venatori ha avuto modo di controbattere sostenendo che morti e feriti sono di meno"
Probabilmente perché si è stufi di sentirsi rifilare notizie volutamente sbagliate! E basta leggere quel commento per intero per capire come la LAC (& Company) manipoli e gestisca l'informazione a proprio interesse, uso e consumo!
Tanto per cominciare, 23 morti sono diventati 33!
Ma soprattutto, si è omesso di dire che, a fronte dei 23 morti a causa della caccia, ce ne sono 124 per nuoto, 91 per escursionismo, 40 per volo sportivo, 39 per raccolta funghi, e via dicendo...
Questa, a casa mia, è informazione FALSATA dall'ideologia e non dà possibilità di confronto con altre attività umane considerate (evidentemente a torto) meno pericolose!!!

"ho permesso ai tanti che la pensavano in modo diverso di veder pubblicate le loro idee (comprese cosette che altri - non io - avrebbero giudicato offensive e stupidamente cancellato...)"
Beh... non potevi aspettarti cose diverse, dopo gli insulti e le prese in giro contenuti nel tuo commento... o no?

"Ho la coscienza a posto"
Perfetto! Fermo restando che questa è divulgazione di notizie false...
Felice che tu abbia l'animo sereno, ma ciò non cambia i fatti: se parla la LAC, corrono tutti ad ascoltare; se parla un privato o un "esponente del mondo venatorio"... il comunicato si può anche cestinare, ché tanto non frega niente a nessuno!
...alla faccia della "lobby"!!!
 
Aggiornamento. Incredibile, i commenti al mio articolo sul sito di Libero http://liberoblog.libero.it/cronaca/bl6052.phtml
sono arrivati dopo oltre 4 mesi a 1679
 
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