28 marzo 2009

 

Eolico contro il paesaggio e le bellezze dell'Italia. Un bel convegno europeo a Palermo, ma nessuno lo sa.

Un particolare del bel castello di Montepò (Scansano, Toscana), tra i vigneti di "morellino", assediato dalle speculative torri eoliche. Un vero scandalo, che grida vendetta dell'ottusità degli amministratori. L'insensibilità al Bello, la scarsa cultura di sindaci, governatori e politici, e la loro acquiescenza agli affari, sono il problema centrale della classe politica in Italia, regolata da una selezione al contrario. (Foto CNP)
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In questi giorni si sta tenendo presso la Fondazione Whitaker a villa Malfitano, a Palermo, un importante convegno europeo sui danni provocati dall’industria eolica alle bellezze del paesaggio. Parlano i più importanti esperti del ramo, alcuni venuti appositamente da fuori Italia.
E’ ormai noto che pur essendo l’energia eolica una fonte rinnovabile e chimicamente pulita, è in realtà sporchissima dal punto di vista dell’inquinamento estetico e ambientale, specialmente in un Paese unico per bellezze naturalistiche come l’Italia, in cui il Paesaggio, l’arte e il turismo sono la sola vera risorsa in tempi di crisi. Le torri, alte fino a 130 m, sovrastano e ridicolizzano i villaggi, i luoghi d’arte e le stesse creste montuose sulle quali sono inpiantate a schiera. Modificano in modo irreparabile la skyline, il profilo, le fotografie delle cartoline illustrate. Un danno incalcolabile. E queste torri sono inamovibili, perché smantellarle costa quasi come impiantarle. Deturpanti anche sul piano ambientale per il sottostante fitto reticolo di strade, necessario agli enormi TIR articolati adibiti ai carichi speciali di pale e sezioni di fusto da montare. Il che vuol dire anche lavori immensi di sterro, fondazioni e cementificazione nel cuore di montagne vergini. Antropizzazione, controlli, manutenzione, passaggio di veicoli d’ogni genere, forse anche tentazioni di chissà quali costruzioni lungo le strade, "visto che già ci sono".
E danni accertati anche all’avifauna.
Tutto questo con guadagno minimo sul piano energetico. Le pale spesso sono ferme, o per mancanza si vento o per guasti all’impianto. Eppure rendono ai proprietari moltissimo, perché con legge dello Stato i fornitori di energia elettrica sono obbligati all’acquisto di energia eolica, che sono costretti a pagare per kilowattora molto più del prezzo di mercato. Prezzo più alto che poi ovviamente i consumatori si ritrovano a dover ripianare sulla bolletta.
Quindi una speculazione rozza e sfacciata che ha già attirato intermediari, maneggioni e malavita. Senza contare i soldi che le aziende pagano ai sindaci per ottenere il terreno, con ricadute sulla moralità della politica e delle amministrazioni locali.
Ci vorrebbe, quindi, una vera sollevazione popolare, un appello dei club ambientalisti ai cittadini, specialmente nella province del Centro-Sud, le più colpite dal fenomeno speculativo. Un’azione quotidiana tentacolare, cioè consistente in centinaia di piccole azioni locali su tv, giornali, radio, blog e Facebook. Che facesse capire alla casalinga, allo studente medio, al pensionato del paesino della provincia di Isernia, di Foggia, di Avellino o di Enna, solo per fare degli esempi, che l'eolico non serve, è solo speculazione ai danni dello Stato e dei consumatori, e ora anche malaffare, altro che energia alternativa e pulita come cianciano quelli di Legambiente.
Oppure ci vuole un grande convegno europeo, come quello appunto in atto a Palermo, organizzato finalmente da Italia Nostra (sez. di Roma), in particolare da Carlo Ripa di Meana, e dal Comitato Nazionale del Paesaggio, enti benemeriti che questo blog si onora di appoggiare. Ma purtroppo il Convegno si tiene proprio durante i giorni del più grande avvenimento politico dell’anno (la fondazione del PDL a Roma), evento conosciuto da tempo e capace come pochi altri di monopolizzare l'attenzione della stampa e della tv.
Naturale, ovvio, scontato, che nessuno parlerà in apertura di telegiornale o anche in terza pagina del bel Convegno anti-eolico di Palermo. Che a questo punto diventa un raduno di addetti ai lavori ed esperti, che non incide minimamente sulla pubblica opinione. Insomma, una volta tanto che c’era il fare, essendo scontato il sapere, è mancato in pieno il far sapere, e anche un poco il saper fare.
Allora, è esattamente come se non si fosse fatto? Sì, per l’arida razionalità della comunicazione, è come se il Convegno non si fosse tenuto. Ma l’aver istituito una prima rete di rapporti locali, nazionali e internazionali contro il pericolo dell’eolico, il precedente stesso del Grande Convegno, spingeranno – ne siamo sicuri – a riproporne un altro meglio organizzato, al fine di impressionare i politici e i giornalisti, non chi è già delle nostre idee. E allora, sì, che il bilancio sarà in attivo. Ecco il Programma diffuso dagli organizzatori:
.IL PAESAGGIO SOTTO ATTACCO. LA QUESTIONE EOLICAVenerdì 27 e sabato 28 marzo 2009, v. Dante 167, Palermo
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Nessuno può dichiararsi contrario per principio all’utilizzazione di fonti di energia rinnovabili e pulite. Tuttavia la sregolata proliferazione degli impianti eolici che sta colonizzando ampi e preziosi settori del paesaggio naturale in Europa e nel resto del mondo, giustifica serie perplessità e sollecita precise, urgenti risposte. Colpisce la innegabile sproporzione tra il grave danno ambientale causato dalle selve degli aerogeneratori e il loro contributo, del tutto marginale, alla soluzione del problema energetico. Al danno sociale, culturale ed economico al paesaggio, provocato dal proliferare selvaggio ed incontrollato delle centrali eoliche, va aggiunto quello arrecato agli ambienti naturali, alla fauna, alla flora, all’assetto idrogeologico di vasti territori, in molti casi, di grande valore ambientale pervenuti, fino ad oggi, in condizioni di integrità.
Noi crediamo che la qualità del paesaggio, con tutta la ricchezza di echi culturali, di memorie storiche, di specificità ecologiche che in esso si manifesta, rappresenti un bene primario, non negoziabile al di fuori di circoscritti motivi di eccezionale gravità e urgenza. La difesa della bellezza naturale e dell’integrità del paesaggio non può essere liquidata come la vacua ossessione di un manipolo di esteti irresponsabili. In essa si manifesta il nucleo vitale – irrinunciabile – di un percorso di civiltà che ha modellato nei secoli l’identità culturale dell’intero Occidente. Sarà questo il perno ideale intorno al quale si articoleranno – pur nella diversità dei vari punti di vista – le due giornate del Convegno.
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Venerdì 27 Marzo 2009 mattina
APERTURA DEI LAVORI: I GRANDI TEMI
Ore 10,00 Presidenza: Carlo Ripa di Meana, Italia Nostra Roma e Comitato Nazionale per il Paesaggio
Ore 10,20 Carlo Alberto Pinelli, Presidente Onorario Mountain Wilderness Italia - Il significato del Paesaggio.
Ore 10,40 Rosa Filippini, Presidente "Amici della Terra" - I limiti dell’eolico in Italia.
Ore 11,00 Jean-Louis Butré, President European Platform Against Windfarms (EPAW) - La grande impostura.
Ore 11,20 Fabio Granata, Deputato al Parlamento: Commissione Cultura della Camera - Piano paesistico e piano energetico: una storia siciliana.
Ore 11,40 Hans-Joachim Mengel, Giurista e Docente di Scienze Politiche alla Freie Universitat di Berlino - Impianti eolici, denaro e democrazia.
Ore 12,10 Stefano Masini, Responsabile delle Politiche Ambientali della Coldiretti Nazionale - Assedio del territorio e made in Italy a rischio.
Ore 12,30 Vittorio Sgarbi, Sindaco di Salemi - La sacralità del paesaggio.
Ore 12,50 Ospite d’onore Valéry Giscard d’Estaing, ancien Président de la République Française, Membre de l’Académie Française.
Ore 13,15 Raffaele Lombardo, Presidente della Regione Sicilia - Una visione strategica.
Ore 13,40-14,40 Conferenza stampa
Colazione
Venerdì 27 Marzo 2009 pomeriggio
"L’INVASIONE DELL’EOLICO: TESTIMONIANZE INTERNAZIONALI"
Ore 16,00 Presidenza: Carlo Alberto Pinelli, Presidente Onorario Mountain Wilderness Italia
Ore 16,15 Fabio Tinelli, Curatore del sito
http://www.viadalvento.org/ - Via dal Vento.
Ore 16,30 Rosario Crocetta, Sindaco di Gela - L’attacco eolico al territorio.
Ore 16,50 Jon Boone, Consigliere di Amministrazione Università del Maryland, studioso e documentarista - La tecnologia del vento è sopravvalutata.
Ore 17,10 Enzo Cripezzi, LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli - L’eolico in Italia. La reale dinamica della proliferazione: dal protocollo di Kyoto all’eolico "selvaggio".
Ore 17,30 David Bellamy, Professore dell’Università di Durham - Tutta la verità sugli impianti eolici.
Ore 17,50 Ferdinand zu Hohenlohe-Bartenstein, Vice Presidente European Platform Agaist Windfarms (EPAW Germania) - L’origine della questione eolica in Germania e le più sgradevoli conseguenze mondiali
Ore 18,10 Anna Giordano, WWF Italia - Stato dell’arte dell’eolico in Sicilia
Ore 18,30 Deborah Ricciardi, Presidente "Associazione Mediterranea per la Natura" - L’eolico in Sicilia: come un’energia potenzialmente pulita possa rivelarsi
un disastro ambientale
Conclusione
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Sabato 28 Marzo 2009
"CHI SEMINA VENTO… Paesaggio, biodiversità, cultura e salute"
Ore 9,30 Presidenze: Rosa Filippini, Presidente "Amici della Terra", Peter Glidewell, Assessore alla Cultura e Agricoltura di Salemi, Oreste Rutigliano, Segretario Generale Comitato Nazionale Paesaggio
Ore 9,50 Leandro Janni, Architetto, Presidente Italia Nostra Sicilia - La mercificazione del paesaggio siciliano.
Ore 10,00 Mariarita Signorini, Consigliere Nazionale di Italia Nostra, Restauro e conservazione dipinti per il Polo Museale Fiorentino - Eolico e impatti sul celebrato paesaggio toscano.
Ore 10,20 Oreste Rutigliano, Segretario Generale Comitato Nazionale Paesaggio -
Regole per salvare il paesaggio italiano.
Ore 10,40 Carlo Brambilla, Componente Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del Club Alpino Italiano - L’eolico in Italia:limiti produttivi, impatti ambientali e superincentivi.
Ore 11,00 Ugo Bilardo, Professore Ordinario di Ingegneria dei Giacimenti di Idrocarburi - Università di Roma "La Sapienza"; Giuseppe Zollino, Professore Associato di Plasmi e Fusione Termonucleare controllata Università di Padova -
Potenzialità e limiti della fonte eolica: presente e futuro in uno scenario europeo
Ore 11,20 Stefano Allavena, Presidente Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti (Altura) - Il proliferare dell’eolico è compatibile con gli impegni internazionali per la tutela della biodiversità?
Ore 11,40 Giuseppe Severini, Consigliere di Stato - Il valore costituzionale del paesaggio e l’eolico.
Ore 12,00 Jon Boone, Consigliere di Amministrazione Università del Maryland, Studioso e documentarista - Presentazione documentario DVD Vita sotto un impianto eolico.
Interventi di:
Ore 12,30 Giovanni De Bellis, Presidente Comitato Nazionale Paesaggio Benevento
Ore 12,45 Luca Colasanto Editore e Consigliere Regionale Campania
Ore 13,00 Nicola Scalzini, Economista, Tesoriere Italia Nostra Roma - Spesa pubblica, politiche energetiche e danno ambientale
Ore 13,15 Gesualdo Campo Soprintendente Beni Culturali e Ambientali, Catania
Ore 13,30 Jacopo Biondi Santi, Imprenditore vitivinicolo
Ore 13,45 Alessio Planeta, Imprenditore vitivinicolo
Ore 14,15 – 15,00 Conferenza stampa
Conclusione lavori

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Si può leggere qui una sintesi della prima giornata del Convegno.

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Comments:
Ma sì, fa venire rabbia che questo ben di dio sia stato sprecato in giorni in cui nessun giornalista se ne può occupare a livello nazionale sulle prime pagine (e forse neanche nelle altre...).
E' proprio vero, il far sapere fa parte del saper fare!
 
Nel misero trafiletto apparso sul primo quotidiano italiano, espressione di quell'industria che invece dall'eolico trae o spera di trarre profitti, non una parola sui due Enti organizzatori, Italia Nostra (sez. Roma) e CNP, e invece la battuta finale offerta a Legambiente, legata mani e piedi all'industria eolica.

Le assise di Palermo
GISCARD D'ESTAING, RIPA DI MEANA E I NO-EOLICO

PALERMO - «Dietro l' eolico c' è una potente lobby finanziaria che è nostro dovere di uomini liberi smontare. Il vento è l'energia del passato il futuro sta nel solare». Così l'ex presidente della Repubblica francese, Valery Giscard d'Estaing, ha scaldato gli animi dei partecipanti alla «prima assise contro l'impostura dell'eolico». Uno schieramento trasversale che va da Carlo Ripa di Meana a Vittorio Sgarbi, dal sindaco di Gela Crocetta al deputato An Granata, dalla Coldiretti al Wwf. Col sostegno dell'autonomista Raffaele Lombardo che pone la Sicilia in prima fila nella battaglia contro le pale. «Nonostante le contestazioni - dice il governatore - siamo riusciti a fermare la macchina dell'eolico cominciando con l'imporre regole, inoltre abbiamo detto no al mega-impianto sui monti Iblei». Un commosso Ripa di Meana annuncia «la fine dell'isolamento di chi da anni si batte contro questo scempio del territorio». Mentre Sgarbi si appella al capo dello Stato: «Se c'è una parte delle Costituzione che non si può toccare è quella sui principi e tra questi l'articolo 9 sulla tutela del paesaggio. Napolitano intervenga contro stupro delle pale eoliche». Ma Legambiente storce il naso: «Torna in mente Benigni e la storia del problema più grave per la Sicilia: il traffico. Al posto del traffico ora c'è l'eolico».
A.SCIACCA
28 marzo 2009 - Corriere della Sera, pagina 26
 
Le centrali eoliche rappresentano il consumismo inutile dell'ecologia, una contraddizione in termini.
 
se vi può interessare io sono un giornalista, non opero a livello nazionale ma a quel convegno ci sono stato e ho fatto anche qualche intervista...

era una roba per ricchi annoiati (fantastica Marina Ripa di Meana che sbuffava in corridoio...) che di energia capivano assai poco.

Hanno anche trasmesso un documentario sui disagi di alcune famiglie che vivono negli Usa sotto le torri eoliche: giornalisticamente ridicolo e per di più estremamente noioso.

Ma il pezzo forte del convegno era il ritorno al nucleare, che quando si critica l'eolico c'è sempre...

in ogni caso, se vi può interessare la faccenda vi lascio il link alla pagina dei video sul mio Blog (tratto di energia in Sicilia e un po' tutto il sud Italia):

http://net.essenzialeonline.it/perfortunasonosiculo/video/

le interviste fatte a quel convegno sono quella al fisico nucleare Zollino e quella al presidente di Italia Nostra Janni.

Ma se vi interessa l'argomento sfogliatevi il blog... c'è pure una bella intervista ai due redattori del Piano energetico regionale siciliano...

Saluti!
 
Peppe Croce, benché siciliano e non abruzzese hai un cognome importante da difendere, e per me "sacro": mi raccomando...-)
Non solo Carlo Ripa di Meana, che è un sincero, sanguigno, coltissimo e bravissimo difensore dell'ambiente, ma anche la moglie ama davvero la Natura. Il colore sugli aristocratici gatés, credimi, è una pura aggiunta gratuita da sociologismo anni 70...:-)
Anche per me i convegni sono sempre una rottura di scatole, anche per me che me ne sono fatti centinaia sono un bla-bla insopportabile. Sono spesso organizzati per "far vedere" a chi di dovere, non per risolvere qualche problema.
E se perfino io non ne posso più della convegnite italica (politica, però), figuriamoci le mogli dei convegnisti. Anzi, anzi, la Marina almeno era lì accanto al marito, un fatto eccezionale in Italia. Vorrei vedere le mogli dei politici, anche siciliani, se frequentano sia pure sbuffando i corridoi... Stanno in palestra, al beauty center o a fare shopping coi soldi nostri.
Quindi la tua è una frase cretina, scusami, o di "colore", del tutto sbagliata.
Ma il Convegno di Palermo ci voleva, eccome. Mentre Destra e Sinistra, e perfino molti pseudo-ambientalisti sono ammanicati con l'industria eolica speculativa, la voce degli ecologisti anti-eolico per motivi paesaggistici e anche di correttezza economica, e quindi di mercato, e quindi di rispetto per il cittadino, e quindi liberale (se non ci fossero le sovvenzioni di Stato ed Europee non vedresti una sola pala... il che dice tutto), non si sente mai.
Palermo anti-eolico ci voleva! Altroché.
Per il resto, interessanti le interviste.
Molte grazie del contributo, e fatti sentire. Teniamoci in contatto.
 
imparato molto
 
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
 
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