27 ottobre 2006
Governi d'Italia: lo scandalo dei soldi alle finte energie alternative
E’ appena uscito un bel numero monografico del bollettino di Italia Nostra dedicato ad una inchiesta a più voci sulle opportunità ambientali e sulla convenienza delle energie alternative e-o rinnovabili, in particolare l’eolico, il fotovoltaico e il nucleare.
Tra i tanti articoli interessanti, su cui torneremo, un caustico articolo di Leonardo Libero dimostra che sono stati proprio l’Enel e i vari Governi italiani a boicottare in tanti modi le energie rinnovabili, spesso facendo mostra di incentivarle, come si addice ad un Paese levantino.
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"I Governi dell'inizio degli anni Novanta – scrive Libero – con la Legge 9/91 e la delibera 6/92 del Comitato Interministeriale Prezzi - detta "Cip6" - hanno istituito i sovrapprezzi elettrici "A3", dichiarandoli a sostegno delle fonti rinnovabili. Peccato però che, nella legge e nella delibera, alla parola "rinnovabili" essi abbiano aggiunto "e assimilate", senza fissare criteri chiari per spiegare il significato della "assimilabilità" di una fonte alle rinnovabili. Per cui fra le "assimilate" è poi stato fatto passare di tutto e soprattutto scarti di raffineria petrolifera e rifiuti non biodegradabili E sono le aziende che li usano per produrre elettricità a percepire la maggior parte dell'enorme gettito di quei balzelli.
"Si consideri ad esempio che solo nel 2004 per superpagare elettricità Cip6 di fonte "assimilata", cioè "sporca", lo Stato ha sborsato 3.511,4 milioni di euro "Cip6". Con i quali si sarebbero potuti acquistare al prezzo di 7.000 euro per kW (cioè carissimi per un tale quantitativo) ben (3.511.400.000: 7.000) = circa 500mila impianti FV da 1 kW connessi a rete, regalarli a chiunque li volesse e portare così in un solo anno l'Italia - che a fine 2003 aveva appena 26 MegaWatt di potenza installata FV - al terzo posto nel mondo a quel riguardo (a fine 2004, il Giappone ne aveva poco più di un milione di MegaWatt, 'la Germania 794mila, gli USA 365mila).