06 ottobre 2009

 

Ambiente e cinema. I nostri discendenti la chiameranno "L’èra degli stupidi"

Siccità. Resti di un lago in Sicilia
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In futuro i sopravvissuti alla catastrofe ecologica si chiederanno con rabbia e amarezza come mai i loro bisnonni non si erano accorti di niente. Anzi, quel che è peggio, ricorderanno che gli scienziati avevano avvertito da almeno 60 anni, ma Governi, amministratori locali e cittadini "vivevano e si comportavano come se nulla fosse". Tempi bui, in cui l’ecologia era una materia scolastica, come la letteratura o il latino, ma non pratica quotidiana.
"Era l’Era degli stupidi". Come sul Titanic che sta per affondare la gente continua a ballare al suono d’una orchestrina, gli uomini di oggi non vogliono sapere. Vivere in un eterno, infantile presente è la scappatoia psicologica per allontanare dalla propria mente doveri, responsabilità e previsioni razionali. Se toccherà, sarà un problema dei figli dei nostri figli. Sul tema si apre a Torino un interessante festival di film e documentari, come riferisce il Corriere della sera. (NV)
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Festival "Cinema-Ambiente" dall’8 al 13 ottobre a Torino
AMIANTO, RIFIUTI: ECCO LA NOSTRA TERRA
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Lo sfruttamento delle risorse, il traffico e la mobilità sostenibile, la gestione dei rifiuti, il riscaldamento climatico, la bioetica. Si parla di questo e altro a CinemAmbiente, dall’8 al 13 ottobre a Torino. Nato dodici anni fa su iniziativa del Museo Nazionale del Cinema, il festival torna con un programma reso sempre più attuale dai continui allarmi sulla cattiva salute del nostro pianeta.
Delle tre sezioni principali, il Concorso internazionale documentari vede in giuria Martin Atkin, in rappresentanza del Wwf, e la conduttrice di Report Milena Gabanelli. Tra le opere in gara, "The Age of Stupid", la docu-fiction di Fanny Armstrong ambientata nel 2055, in cui l’attore Pete Postlethwaite ("Nel nome del padre", "I soliti sospetti") veste i panni di un uomo che vive in un mondo ormai devastato e riguarda vecchi filmati chiedendosi "Perché non ci siamo salvati quando ne avevamo l’occasione?". E ancora, "Automat", un no secco del ceco Martin Macerek alle strapotere delle macchine che rendono la sua Praga invivibile. E "Recipes For Disaster", con cui il regista John Webster e la sua famiglia dimostrano come si possa rinunciare all’automobile o alla plastica per ridurre i consumi energetici e l’emissione di CO2 nell’atmosfera. "Il crescente afflusso di pubblico, il nuovo progetto di distribuzione web per le scuole e la proposta di oltre cento film selezionati tra un migliaio - dichiara il direttore della rassegna Gaetano Capizzi - sono le premesse tutte positive dell’edizione di quest’anno". Edizione che, come le precedenti, ospiterà molti cortometraggi, tra cui "Homegrown Revolution", manifesto anti-Ogm incentrato sulla trasformazione della casa del regista losangelino Jules Dervaes in una fattoria urbana.

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Comments:
Ce ne fossero di più festival del genere!
 
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