30 marzo 2011

 

Incidenti nucleari e impreparazione: Fukushima ricorda Three Mile Island

La mancanza di dati precisi, o meglio i dati contraddittori sulle emissioni di radionuclidi resi noti dall’azienda proprietaria e dal Governo giapponese dopo il disastroso incidente nella centrale nucleare di Fukushima, non sono certo una novità nella drammatica storia delle catastrofi atomiche. L’impreparazione nel prefigurare tutti i livelli di rischio (nella centrale giapponese, posta sulla costa dell’oceano, incredibilmente non era stato tenuto contro del rischio di uno tsunami), la difficoltà stessa delle rilevazioni, la diluizione di compiti e responsabilità in un gran numero di tecnici e funzionari, tutto insomma contribuisce dopo un incidente nucleare a creare panico nella popolazione, senza che siano diffuse tempestivamente notizie certe e dati esaurienti. Il pensiero va all’incidente di Three Mile Island, negli Stati Uniti (1979), a cui comincia a somigliare maledettamente la vicenda di Fukushima, se non altro perché causata dal medesimo incidente: il blocco delle pompe di raffreddamento. Vediamone una ricostruzione con foto e diagrammi dell’epoca. Anche allora silenzi colpevoli, sviamento delle indagini, cifre contraddittorie, incompetenza tecnica. Con la variante di coraggiosi esperti allontanati per aver parlato troppo:

"Prima della fusione accidentale del nucleo di Three Mile Island, l’industria nucleare diceva che la possibilità che accadesse una fusione del nucleo era la stessa che una persona venisse colpita da un fulmine in un’area di parcheggio. Tutto è iniziato alle 4 di mattina del 28 marzo 1979. La fusione alla centrale di Three Mile Island in Pennsylvania fu innescata quando un errore meccanico e uno spegnimento automatico delle pompe idriche principali del sistema di raffreddamento secondario fecero chiudere le valvole, con ciò causando un surriscaldamento dell’acqua del sistema di raffreddamento primario che ricopriva il nucleo radioattivo. Questo ebbe veloci conseguenze a cascata, in una sequenza di eventi automatizzati e di interpretazioni umani errate, che portarono al surriscaldamento e alla fusione del nucleo di 100 tonnellate di uranio. Durante l’incidente, acqua di raffreddamento altamente contaminata venne pompata attraverso una valvola verso la base del reattore e da lì in una cisterna collocata in un edificio ausiliare adiacente, dove grandi quantità di gas radioattivo vennero espulse nell’atmosfera esterna da una valvola difettosa. Il clima caldo al tempo dell’incidente peggiorò la situazione di crisi, con venti deboli e masse d’aria fredda a livelli più alti che impedivano all’aria calda di sollevarsi, producendo le condizioni ideali per l’intrappolamento delle emissioni radioattive.
Ormai è un fatto assodato che grandi quantità di radioattività sono derivate dall’incidente di Three Mile Island. Ma l’industria nucleare e il governo non hanno raccolto stime sulle fughe di isotopi specifici, e ad oggi non ci sono informazioni disponibili su quali di essi siano fuoriusciti, nè la reale quantità di radiazioni rilasciate nell’ambiente. Il misuratore di radiazioni gamma all’interno dell’edificio ausiliario dove tutte le radiazioni vennero rilasciate non era stato progettato per misurare concentrazioni radioattive così alte, e andò fuori scala fin dall’inizio dell’incidente, registrando un’emergenza che continuò per parecchi giorni. Così le sole stime sulle radiazioni rilasciate vennero fatte estrapolando i dati ottenuti dai misuratori di radiazioni gamma (dosimetri termoluminescenti, TLD) che erano collocati centinaia di metri dai camini, in basso presso il recinto che circondava il reattore. Dei venti TLD (che misurano solo le radiazioni gamma, non le radiazioni beta, che erano dalle tre alle cinque volte più delle radiazioni gamma), solo due erano più o meno vicini al punto dove passò la nuvola "calda", ed è quindi impossibile giudicare la dose assorbita da migliaia di persone basandosi solo su due rilevazioni…" La ricostruzione completa dell’incidente si può leggere qui.

IMMAGINE. La centrale nucleare di Three Mile Island (Pennsylvania, Stati Uniti).

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Comments:
Hai fatto bene a ricordare l'analogia. Anche se in Giappone possono dire di aver previsto un terremoto distruttivo, ma non un terremoto seguito da tsunami.
 
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