31 dicembre 2014
Alberi Matusalemme da tutelare come monumenti: sono gli unici testimoni viventi dell’Antichità.

E la gran massa degli alberi? Gli alberi isolati, con ampio spazio intorno e a parità di altre condizioni, raggiungono un'età più che doppia degli esemplari che crescono in gruppo. I faggi isolati, per esempio, arrivano anche a 300-600 anni. Abitualmente i castagni, i cipressi, le farnie (Quercus robur), i tigli e i tassi arrivano quasi tutti a superare i 1000 anni di età. Fino a 900 anni vivono di solito i cedri del Libano e dell'Atlante, fino a 500 l'abete bianco e l'abete rosso, il pino nero, l'olmo (se riesce a sfuggire alle malattie), l'acero, il noce e il larice. Pioppi e robinie, che crescono molto rapidamente, di rado riescono a raggiungere i 200 anni, Stessa età toccano gli ippocastani, che danno precocemente fiori e frutti (a 10 anni), mentre querce e faggi raggiungono la maturità solo verso i 50 anni. Il resto degli alberi, la stragrande maggioranza, produce semi fertili solo tra i 10 e i 20 anni.
IMMAGINE. 1. Maestoso olivo plurisecolare, probabilmente più che millenario, a Torre Burraco (Taranto). La coltura dell’olivo, proveniente dal vicino Oriente mediterraneo, iniziò dall’Italia meridionale. 2. Agenti del glorioso Corpo Forestale dello Stato, ora stupidamente soppresso dal Governo Renzi, misurano un albero.
AGGIORNATO IL 28 NOVEMBRE 2017
Grazie, Nico Valerio. Ho letto con interesse e attenzione l'articolo. Questo mi dimostra che anche nel 1987, cioè prima che venissero diffusi i dati del censimento del Corpo Forestale, nel 1989, c'era chi conosceva un buon numero di grandi alberi italiani e non solo, che oggi sono di dominio pubblico.
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