10 giugno 2011

 

Vacca: «Incompetenti! Perché perfino chi vuole il nucleare ora deve votare sì»

Vacca in tv Vota sì, contro il programma nucleare del Governo, contro le centrali a go-go decise da personaggi inaffidabili, l'eccentrico guru dei tecnologi e futurologi italiani, uno dei miei personaggi preferiti, uno scienziato e divulgatore che ha idee proprie e competenza, a differenza di certi divulgatori da tv, pompati, insulsi e seriosi, e forse solo per questo famosissimi. In fondo, penso sempre guardandoli sullo schermo, questi Montanelli della scienza casalinga, basta non ridere mai o portare gli occhiali, parlare in modo pacato ed incerto, e soprattutto avere dietro un’intera redazione di esperti che fa il lavoro per te, ed ecco che sei preso per “serio” dalla casalinga e dal pensionato, o “attendibile” dai giornalisti.
Grande ing.Vacca, alla sua età - oltre 80 - sempre brillante, fuori schema, sorprendente. Ero sicuro, conoscendolo come nuclearista, e politicamente non certo di Sinistra, che al referendum abrogativo contro la legge che dà carta bianca al Governo di varare con suo comodo un piano energetico e nucleare, avrebbe votato no. E invece scopro che vota sì.
E leggete con quali ficcanti argomentazioni risponde all'appello dell’amico Chicco Testa ai nuclearisti! Perché – dice in sostanza - questa legge e questi incompetenti al Governo sono pericolosi, non possono occuparsi di questioni delicate come scienza (dopo aver tagliato le spese per la ricerca) e centrali nucleari, loro che non sanno neppure gestire un modesto terremoto all’Aquila o i rifiuti di Napoli. E vanno spazzati via. Detto, si badi, da un nuclearista... Ecco la sua intervista apparsa oggi sull’Unità (NV).

“È insensato essere pro o contro il nucleare, come lo è essere pro o contro le auto: ottime quelle moderne, mantenute bene, non i ruderi sbidonati. Il nucleare non esiste. Va bene quello modulare a sicurezza intrinseca, non quelli di Chernobyl o Fukushima. Il primo non potrebbe certo esser realizzato in base alla legge 75/2011 del 26/5/2011: un minestrone generico (nelle ultime 3 righe cambia anche il proprio titolo). Parla anche di stampa, tv, Servizio Sanitario in Abruzzo, trattamento scorie radioattive. Stabilisce: «entro un anno il Consiglio dei Ministri adotterà strategie energetiche nazionali, diversificando fra fonti energetiche». Cioè: carta bianca all’attuale governo (che ha dimostrato incompetenza e priorità distorte in tanti settori) per ricorrere a nucleare o qualsiasi altra fonte.
Se il Referendum del 12 e 13 Giugno non raggiungesse il quorum, ci porteremmo dietro per 5 anni questa legge vaga, aperta a improvvisazioni avventate. Ho ricevuto da Chicco Testa un “Appello di intellettuali e scienziati per non chiudere definitivamente l’opzione nucleare in Italia”: invita a disertare le urne, così senza quorum il referendum si annullerebbe. Hanno aderito colti amici fra cui fisici ed esperti. Penso che abbiano fatto male.
Il testo dice: “la vittoria del Si provocherebbe una censura preventiva che impedirebbe agli italiani di essere informati sull’evoluzione del nucleare e … indebolirebbe il ruolo dell’Italia nella discussione internazionale. È, invece, importante che il nostro paese abbia voce in capitolo per stabilire i requisiti di sicurezza da imporre alle decine di centrali alle nostre frontiere.” Non è vero. Cancellare articoli della legge 75 bloccherà iniziative avventate del governo: non l’informazione. Questa è stata bloccata, invece, dai tagli che il Governo ha praticato a ricerca e risorse della scuola. La confusa legge 75, poi, non darebbe voce in capitolo all’Italia per stabilire norme internazionali.
Dunque non aderisco a quell’appello. Disapprovo l’astensione: conserverebbe la legge confusa del 26/5, chiudendo la strada a decisioni sensate. È bene che l’energia nucleare sia prodotta e sottoposta al controllo della società. Per farlo è vitale che il pubblico sappia di più e capisca i problemi. Voterò Sì: eliminata la Legge 75, faremo bene, poi, a diffondere conoscenza, fare ricerca, progettare e realizzare soluzioni energetiche anche nucleari, sicure e condivise.
Taluno dice: “Il nucleare è troppo rischioso: ha prodotto un disastro perfino in Giappone - che usa tecnologia alta ed eccellente. Figurarsi che accadrebbe in Italia col nostro pressappochismo.” Ma anche il Giappone è inaffidabile. Perfino la rete elettrica è suddivisa in due, nelle regioni orientali a 50 Hertz, nelle regioni occidentali a 60 Hertz. Le due reti, incompatibili, hanno dimensioni simili. Le centrali dell'Ovest, non coinvolte nel recente disastro, non possono alimentare l'Est. Inoltre anche Fukushima non è stata modernizzata per 40 anni. Il Kaizen (= miglioramento continuo) giapponese è un mito. Pratichiamolo noi: ma sul serio.
La sicurezza deve essere intrinseca: gli interventi di raffreddamento non vanno affidati a circuiti di controllo che fanno partire motori (sempre vulnerabili), ma a fenomeni naturali (dilatazione di metalli, forza di gravità). Piccoli reattori nucleari a sicurezza intrinseca sono stati progettati anche a Roma. L’eccellenza della qualità non può essere solo vantata: va progettata, realizzata e controllata. Le opzioni sono tante. Fra queste anche il ricorso ai più sicuri reattori di quarta generazione ad alta temperatura raffreddati a gas. Per prendere queste decisioni complesse bisogna studiare e capire, non ripetere slogan pro e contro”. ROBERTO VACCA

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