06 settembre 2010
Sorpasso. Il solare da oggi è meno costoso del nucleare. Ma con gli incentivi.
E invece l’impatto ambientale genera costi fondamentali nel calcolo finale. Lo si è visto con la diffusione abnorme e patologica dell’energia eolica, per esempio, che ha distrutto il paesaggio di località montane dell’Italia del Sud, oltretutto con scarsissimo guadagno energetico, ed ora lo si sta cominciando a constatare anche negli impianti fotovoltaici, che minacciano di coprire vastissime aree di territorio della Sicilia e di altre regioni meridionali, a vocazione agricola, devastandone la tradizionale immagine e compromettendo per anni il turismo di qualità, vera ricchezza del Sud.
Ma tornando ai puri costi di produzione, è molto interessante che da quest’anno, 2010, la produzione di energia solare – secondo un rapporto pubblicato negli Stati Uniti, per la North Carolina Waste Awareness Network (NC WARN) da John O. Blackburn e Sam Cunningham, economisti specializzati in fonti energetiche – è più conveniente in quanto a costi economici di quella nucleare.
Lo storico crossover, o incrocio delle curve dei costi, appare evidente dal grafico che pubblichiamo, tratto dallo studio dei due esperti.
La verità, preoccupante, è che i costi degli impianti nucleari stanno aumentando vertiginosamente di anno in anno, come si vede dalla tabella che il rapporto pubblica nell’ultima pagina (pag.18), quasi uno scoop, vista la riservatezza interessata di ditte costruttrici e amministrazioni, che spesso ha prodotto dati volutamente disomogenei poco aggregabili tra loro.
Nella tabella, che si riferisce a centrali nucleari degli Stati Uniti e del Canada, si nota che i costi per reattore preventivati nel 2010 sono aumentati quasi del 500 per cento rispetto a quelli del 2005. Per esempio, i reattori della Constellation Energy (1600 Mw), che nel 2005 avevano ciascuno un costo di 2 miliardi di dollari, nel 2010 costano 9,60 miliardi di dollari. E i reattori della PPL (medesima capacità di energia) sono rincarati enormemente in soli due anni: da 4 miliardi di dollari (ciascuno) nel 2008-2009 ai 13-15 miliardi di dollari del 2010. Tanto che un progetto dell’Atomic Energy of Canada, a Darlington, è stato cancellato. In due anni, dal 2007 al 2009, era moltiplicato da 3,48 a 12.96 miliardi di dollari ciascuno. Una follia. Per "soli" 1200 Mw.
Il rapporto, dopo il New York Times, è stato ripreso anche dal Corriere della Sera con un favorevole articolo.
Voi credete che questo nuovo rapporto di costi farà rinsavire i politicanti e i procacciatori di affari che gravitano attorno al sottobosco politico, che mestano nelle "Grandi Opere" con evidenti secondi fini? Ma neanche per sogno: non cambieranno idea. Semmai, cercheranno di dimostrare che non è vero: il nucleare è ancora conveniente. Se solo l’opinione pubblica, condizionata dagli ambientalisti, li lasciasse "liberi" di impiantare 1, 10, 100 centrali nucleari…
Immaginiamo poi che succederebbe in Italia, dove il giochino delle aste al ribasso è diffusissimo, vero malcostume mafioso nazionale, tanto che perfino un chilometro di autostrada raddoppia il suo costo in pochi anni. Immaginiamo l’entità delle commesse sul nucleare, e la cascata di soldi per mille rivoli. Non certo le volgari "bustarelle", figuriamoci (non si tratta della copertura abusiva di un terrazzo, con l’assessore del paesino che chiude un occhio), ma le percentuali dell’ordine di miliardi di euro riconosciute ad affaristi e politicanti intermediari.
Non fa certo parte di questo sottobosco l’Istituto Bruno Leoni, serissimo e prestigioso think tank liberista, con cui spesso – ma di rado sull’ecologia e quasi mai sul nucleare – concordiamo. Ebbene, stavolta dobbiamo complimentarci con loro, da buoni liberali amanti dell’obiettività e dell’esattezza scientifica, anche se – anzi, proprio perché – hanno trovato un grosso difetto di metodo nello studio che abbiamo appena descritto, e che senza il loro contro-studio ci sarebbe certamente sfuggito.
Secondo il contro-rapporto di Daren Bakst e Carlo Stagnaro, dell’IBL, il rapporto americano conterrebbe una serie di inesattezze o "espedienti" metodologici che ne rendono poco credibile il risultato finale a favore dell’energia solare.
Il principale è quello di aver inserito nel calcolo dei costi del solare anche le sovvenzioni pubbliche (in questo caso americane), senza inserire anche quelle per il nucleare. E’ questo il "trucco" – sostengono gli esperti dell’IBL – col quale il rapporto finisce per calcolare i "costi" dell’elettricità prodotta dall’energia solare per consumatore in soli 15,9 centesimi di dollaro/KWh, anziché 35 centesimi che sarebbe la somma reale ricavata dalla formula.
Vero è – argomentano – che i cittadini-consumatori pagherebbero di meno nella bolletta il solare, ma poi gli stessi, a causa dei contributi pubblici, pagherebbero la differenza sotto forma di tasse. Ineccepibile.
Sono così numerosi i modi per opporsi al nucleare in modo razionale e non fanatico, visti gli insormontabili problemi che solleva (dalle scorie agli enormi investimenti), che davvero l’ultimo modo ci sembra quello di inserire dati scorretti o addomesticati nei calcoli.
Etichette: economia, energia, energie alternative, nucleare, ricerca, solare
ed in FRANCIA 1 MWh da NUCLEARE costa solo 9€
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capiamoci ....
NUCLEARE 9€
FOTOVOLTAICO 61€
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Come possa ....in questo universo ...essere il nucleare piu' costoso del fotovoltaico lo sanno solo i microcefali democratici ed i politicanti dallo stomaco impelliciato.
Ciò non toglie che costruire un impianto nucleare vuol dire disporre di un investimento iniziale enorme, molto più consistente di qualsiasi centrale a fotovoltaico. E chi è in grado di metterceli quei soldi? Un privato? Lo Stato? Questo è il punto: la costosità INIZIALE della centrale nucleare. Dovuta anche alla anelasticità dell'offerta (ditte costruttrici, esperti, tecnici, progettisti, approvvigionamento dell'uranio ecc). Poi, certo, una volta avviata...
Senza contare la sicurezza e il non risolto (in un Paese a perenne dissesto idro-geologico e totalmente sismico) problema delle scorie.
Quindi è fuorviante dividere l'investimento per il numero di MW prodotti in 20 anni (da cui effettivamente risulterebbe che il nucleare è "più economico". Chi ce la mette, e con quali prospettive di rientro o di profitto (!) l'enorme somma iniziale?
Sembra ormai che il nucleare sia diventato per alcuni una sorta di trincea ideologica. Di che? In nome di che cosa? Il liberismo e la libertà di intrapresa si possono esercitare anche solo vendendo chiodi. Nessun Adam Smith ci ha ordinato il nucleare "per opporci ai comunisti" o "per umiliare i verdi". O è conveniente o no. Ed economicamente NON CONVIENE.A meno che non gli si diano incentivi di Stato...:-(
Chi lavora nel nucleare, un fisico, un operaio specializzato, un ingegnere del ramo, li capisco. Ma gli altri no, davvero.
e soprattutto siete scarsi in FISICA.
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UNA CENTRALE NUCLEARE DA 1,6 GW costa 4 miliardidi euro .
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considerando che 3 KW di picco e non reali ....costano 15 mila euro
e considerando che con il fotovoltaico CHE E' MODULARE non esistono economie di scala .....
1,6 GW di picco ...e non reali , installati con il fotovoltaico costerebbero 8 MILIARDI DI EURO
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con la differenza che in un anno produrrebbe 16 volte meno energia di una centrale nucleare di pari potenza installata.
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forse è meglio che le smettiate di scimmiottare gli ecotonti de sinistra.
o farete la fine di fini
Visto che le idee dell'Anonimo stanno a zero, siamo di fronte ad una psicologia elementare, in cui prevale il settarismo e il fanatismo più infantili, che non sono mai segni di intelligenza.
Gli abbiamo chiesto perché, per quale rispettabilissimo interesse privato, fa il propagandista del nucleare. Non ha risposto. Se invece avesse detto che è un tecnico del settore lo rispetteremmo.
Ma sospettiamo che il suo sia solo un interesse ideologico indiretto guidato da un'equazione elementare: la Sinistra è contro il nucleare (che poi non è del tutto vero: ci sono alcuni settori, p.es, De Benedetti e la Voce, favorevoli)? E allora io sono favorevole ad oltranza.
Ecco chi sono i nuclearisti. Degli infantili Berluscones di Destra che usano il nucleare come arma politica impropria.
Una elemento in più che scredita il nucleare italiano.
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